UISP: Quando la danza è “in libertà”

È nato il progetto UISP “Danziamo in Libertà” contro il disagio mentale

La danza è un’attività documentata fin dalla più profonda antichità insieme ad altre arti quali il teatro e la musica vocale o strumentale. La danza è un’arte performativa e anche uno sport che si esprime nel movimento del corpo umano secondo un piano prestabilito, detto coreografia, o attraverso l’improvvisazione.

È presente in tutte le culture umane. Danzare è un’attività che coinvolge tutti i sensi, stimola la ricerca di un ritmo interiore, favorisce il gioco e il divertimento libero con la musica e il proprio corpo creando nuovi terreni di comunicazione con gli altri. La danza è quindi anche un mezzo di socializzazione e integrazione, permette di creare un ambiente educativo e creativo nuovo dove l’espressione corporea diventa un fine e un mezzo per comunicare tramite i propri sentimenti, le proprie emozioni.

IL PROGETTO

Alla Uisp Firenze si conosce bene il potere socializzante e plasmante che la danza può avere ed è per questo che è nato il progetto Uisp “Danziamo in Libertà”, contro il disagio mentale, che mira a coinvolgere direttamente gli utenti del centro diurno di riabilitazione Busillis. “Il nostro progetto nasce da un bisogno dei cittadini e in particolare degli utenti del centro Busillis – racconta Sara Fratini, presidente di Uisp Solidarietà – ci siamo accorti che i fruitori del centro riabilitativo non avevano modo di usare strumenti di socializzazione e anche quando venivano organizzati degli eventi restavano appartati senza interagire con le altre persone. Il nostro progetto, quindi, si propone di sviluppare le abilità motorie, l’autonomia e la socializzazione di queste persone per il mantenimento di una buona condizione psicofisica e sociale”.

LEZIONI “SPECIALI”

Così, tutti i lunedì e i venerdì mattina fino al 18 dicembre si tiene una lezione di danza speciale. “Ovviamente non è una lezione di danza nel classico senso del termine con la riproduzione di passi di danza in sequenza – continua Fratini – la mattinata si apre con un momento di accoglienza dove tutti hanno la possibilità di salutare, parlare e socializzare con i propri compagni, poi inizia la fase di stretching e riscaldamento che sta alla base della buona riuscita dell’attività fisica, per poi passare alla vera e propria attività. Ogni volta vengono proposti dei tipi di danza diversi in relazione anche ai bisogni giornalieri degli utenti e da come hanno approcciato l’attività, ma sicuramente i più in voga sono la salsa, la bachata e lo zumba, che riescono sempre a mettere tutti d’accordo”.

“Quando la stanchezza inizia a prendere il sopravvento – spiega ancora la presidente di Uisp Solidarietà –  si fa una pausa, che ho voluto fortemente inserire, nonostante il poco tempo a disposizione, proprio perché reputo fondamentale che ci sia un ampio spazio dedicato alla comunicazione verbale e alla socializzazione. Il nostro obiettivo è sicuramente quello di far divertire queste persone, ma soprattutto quello di aiutarle nella crescita psicofisica e sociale, diciamo che mi sono posta l’obiettivo di non vederle più in disparte quando vengono organizzati eventi a cui partecipano anche persone esterne al centro e anzi vorrei vederle provare a dialogare e sorridere come fanno quando balliamo in compagnia, o meglio, quando danziamo in libertà!”.

Niccolò Dainelli, www.ilreporter.it

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