Balletto in un atto |
Coreografia | Maurice
Béjart | Musica | Pierre
Henry e Pierre Shaeffer | Prima
rapppresentazione | Parigi, Théâtre
de l'Étoile, 26 luglio 1956 | Interpreti | Maurice
Béjart , Michèle Seigneuret |
È un balletto a due personaggi. La figura centrale è un uomo di
oggi intrappolato tra tecnologia e sesso, manipolato da forze oscure, nel vano
tentativo di fuggirle. Non fu soltanto il primo successo di Béjart, ma
anche il primo balletto su musica concreta (il primo assoluto, anche se pochissimi
lo ricordano, fu creato da Aurelio Milloss al Teatro La Fenice di Venezia nel
1950). Fu anche ripreso dalla televisione francese nel 1956. Il
balletto, che fece all'epoca molto scalpore, riprendeva i temi allora in discussione
della solitudine, dell'alienazione, dell'incomunicabilità, quindi della
difficoltà di esistere (tema caro a Cocteau) facendosi così specchio
probante dell'epoca e dell'angoscia dell'uomo moderno. Privo
di scena e costumi, rotto dai rumori di strane voci, scoppi e indefinibili fruscii,
ci mette di fronte non più alla fiaba inzuccherata e perlacea dei nostri
nonni e deò tardo Ottocento ma a qualcosa che si richiama all'"io"
più disperato che si conosca. Fu messo in scena
da altre compagnie (per esempio, nel 1963 dal Balletto di Colonia) e anche dalla
cmpagnia che lo stesso Béjart fondò qualche anno dopo, Il Ballet
du XXème Siecle. Merce Cunningham utilizzò parte della musicaper
un suo lavoro del 1962 intitolato Colage. In Italia fu messo inscena al
Teatro alla Scala con la compagnia di ballo del teatr ventun'anni dopo la creazione
(interpreti Luciana Savignano e Paolo Bortoluzzi) per quattro rappresentazioni
a partire dal 27 settembre 1976. |