Balletto in un atto
e tre scene | Libretto
e Musica | Giancarlo Menotti | Coreografia | Edward
Caton | Prima rappresentazione | New
York, International Theater, Ballet International, 31 ottobre 1941 | Interprete | Francisco
Moncion | Scenografia | Oliver
Smith | Costumi | Milena |
Numerosi sono stati i coreografi che hanno dato una
loro interpretazione di questo balletto. Ricordiamo fra gli altri: Agnes de Mille
(American Ballet Theater, 1957), Luciana Novaro (Teatro alla Scala, 1957), Vicente
Nebrada, John Butler (Nederlands Dans Theater, 1963), Lorca Massine (Teatro Massimo
di Palermo, 1973). Ultima in ordine di tempo la versione di Robert North creata
per il 31° Festival dei Due Mondi di Spoleto al Teatro Nuovo (prima rappresentazione
30 giugno 1988), scene e costumi di Andrew Storer, interpreti Benito Marcellino
(Sebastian), Luciana Savignano (la cortigiana), Roberto A. de Oliveira
(il principe) . A proposito di ques'ultima versione,
nella presentazione sul programma della serata, Mario Pasi scrive: «Il personaggio
di Sebastian, ovviamente, si rifà a San Sebastiano, il soldato romano che
muore trafitto dalle frecce in nome della fede. Nella storia di Menotti, tuttavia,
ciò che resta del martirio è soltanto la consumazione del gesto,
senza alcun riferimento ai problemi politici e religiosi. Il nuovo Sebastiano
si sacrifica per amore (altro da quello del santo, naturalmente) scegliendo di
essere trafitto e ucciso: ed è queindi la estatica immagine che la pittura
ci ha tramandato a fare scattare le somiglianze». Alberto
Testa, dopo la prima spoletina, scriveva: «North ha sfrondato la truce storia
del Sebastian grondante sangue e tinte fosche, temendo forse una rappresentazione
troppo verista. Ha cioè ambientat la storia del servo moro che si fa trafiggere
(simbologia del martire e santo) per amore di una bellissima donna che non ricambia
il suo sentimento, in una dimensione metafisica. È stato fatto un nome:
De Chirico, ne farei un altro: Savinio, tutti e due trovatisi più volte
impegnati nella messinscena di balletti». |