Balletto in tre
sezioni | Coreografia | Alvin
Ailey | Musica | Folklore
tradizionale dei neri d'America (arrangiamenti di Howard Roberts) |
Prima rappresentazione | New
York, Alvin Ailey Dance Theater, 31 gennaio 1960 | Scenografia | Ves
Harper | Luci | Nicholas
Cernovich | Le tre sezioni del balletto
sono: - Pilgrim of sorrow
- Take
me to the water
- Move, members, move.
Non
è solo il pezzo più popolare di Alvin Ailey, ma un autentico capolavoro
che quasi sempre chiude in bellezza il programma della sua compagnia. Queste danze
esplorano i significati e le emozioni che provengono dalla musica religiosa afro-americana
che, a sua volta, deriva dal blues in tutte le sue forma, dallo Spiritual, dal
Gospel e anche dai canti di dolore, di amore e di libertà dei neri americani. Langston
Hughes ha scritto: «i canti che derivano dagli spirituals hanno origine
dai corsi d'acqua che hanno attraversato la Terra Promessa prima di trasformarsi
in torrenti. Gli spirituals non esprimono pietà nelle parole o nella musica;
questa musica è il simbolo della fede. Per tutte queste ragioni dà
un piacere intenso ascoltarli e sentire il modo con cui esprimono la pace e la
forza d'animo». Tutto si risolve in un canto pervaso
da un senso mistico e che si configura in affresco di un'umanità che, attraverso
il dolore, raggiunge la gioia, toccando punte altissime di emotività visiva:
un canto spoglio, stringato, rivelatore della poetica del suo autore. Basterebbero
la scena in bianco con il grande ombrello che dà soffice respiro alla danza,
lo sventagliare pettegolo delle donne, muto commento sui compagni maschi, gli
stessi uomini, superbi nello scatto provocatorio - il tutto nell'alone caleidoscopico
delle luci di quel mago dell'illuminotecnica che è Nicholas Cernovich -
a fare di questo balletto un termine di riferimento della danza
moderna del Ventesimo secolo. E a far rimpiangere la prematura scomparsa di
Alvin Ailey a soli cinquantotto anni. |