| Coreografia | Frederick
Ashton | Musica | Benjamin
Britten | Prima rappresentazione | New
York, City Center, New York City Ballet, 2 marzo 1950 | Interpreti | Nicholas
Magallanes, Melissa Hayden, Tanaquil LeClercq | Scenografia | Cecil
Beaton | Luci | Jean
Rosenthal | Il balletto sviluppa, in una
serie di ritratti, l'immaginazione del poeta delle Illuminations. Fu creato
da Ashton per il New York City Ballet in seguito a un invito di Balanchine. Da
parecchio tempo, infatti, Ashton aveva nutrito l'idea di dedicare un balletto
alla vita e all'opera di Arthur Rimbaud. In proposito, disse: «lo trovai
uno degli esseri più tragici mai vissuti, piansi mentre leggevo la sua
biografia». La musica scelta da Ashton è il ciclo di canti composti
da Benjamin Britten sull'omonima raccolta di poesie scritta da Rimbaud. Questi
aveva, nei suoi versi, tentato di creare un linguaggio in cui parole e frasi agissefro
come note musicali e ciò rese Les illuminations molto adatte a essere
trasposte inc anti (nonché messe in danza da un coreografo sensibile all'armonia
dei suoni come Ashton). Se l"Adagio dell'Amor Sacro"
è unanimemente considerato la parte più bella del balletto, la danza
del "Poeta con l'Amor Profano" conteneva amplessi piuttosto espliciti.
Evidentemente Ashton pensava di poter fare liberamente a New York cose che gli
sarebbero state categoricamente vietate al severo e tradizionalista Covent Garden.
Infattim mentre il critico americano John Martin scrisse che «Ashton è
riuscito a raccontare una storia inenarrabile poiché l'ha innalzata a una
dimensione di sublime astrazione», quando il lavoro fu presentato a Londra,
sempre dal New York City Ballet, la critica inglese lo definì «squallido
e malsano». Nella versione di Aston seguirono riprese
a opera del Joffrey Ballet (1980) e del Royal Ballet al COvent Garden (1981).
Invece, sulla setssa musica, ricca di suggestioni e visioni poetiche, si cimentarono
i coreografi Tatiana Gsovky (Opera Tedesca, Berlino 196)1) e Norman Walker (sempre
a Berlino, 1969). |