Libretto, coreografia e musica | Filippo
d'Agliè | Prima rappresentazione | Torino,
ultimo giorno di Carnevale 1653 | Interpreti | Filippo
d'Agliè e i principi di Casa Savoia | Costumi | Tommaso
Borgogno | Il dio Amore è stato bendato
e ciò gli impedisce di godere delle bellezze del mondo oltre che di vedere
la luce. Accorre Iride, inviata da Giunone, che dispiega tutti i colori più
belli per renderlo felice. Amore scegli il colore gris-de-lin, o gridelino, che
corrisponde al cosiddetto colore mauve, preferito dalla regina e che, in
altri termini sarebbe il grigio del fiore di lino, nel linguaggio dei fiori simbolo
dell'amore costante. Secondo gli ordini del dio Amore, tutto si deve rivestire
di quel colore: i fiori, le piante, le piume degli uccelli. È evidente
il tono encomiastico, celebrativo e adulatorio di questo balletto, fra i più
fortunati che siano stati rappresentati alla corte sabauda. Su richiesta della
regina Anna d'Austria fu replicato anche a Parigi. Fra
le versioni allestite in tempi moderni vanno ricordate quella di Andrea Francalanci,
studioso di danze storiche operante a Firenze e Parigi, richiesta dal Teatro Regio
di Torino per la stagione 1900 (in occasione dei 250 anni del teatro) e una nuova
edizione rappresentata a Torinodanza (Teatro Tenda, 21 giugno 1990), ripresa al
Teatro Carignano per Settembre Musica (21 settembre 1990) e al Regio (8 febbraio
1991), entrambi tatri di Torino. |