Ballet-divertissement
in un atto | Libretto e
coreografia | Charles Didelot |
Musica | Cesare
Bossi | Prima rappresentazione | Londra,
King's Theatre, 7 luglio 1796 | Interpreti | M.me
Hilligsberg (la ninfa Cleonice), Rose Didelot (la ninfa Flora),
Charles-Louis Didelot (Zefiro), Ménage (Cupido), Miss Hill
(un amorino) | Scenografia,
costumi e macchine teatrali | Liparotti |
Pare che lo stile "volante" - quella pratica
preannunciante il romanticismo (questo balletto appartiene, infatti alla corrente
del cosiddetto pre-romanticismo) che consisteva nell'adottare delle funi, legate
al corpo delle ballerine, per farle trasvolare da un punto all'altro del palcoscenico
- si sia inaugurato proprio con l ballet-divertissement di Charles Didelot.
Costui (Stoccolma 1767, Kiev 1837), ballerino, coreografo e insegnante, svedese
di nascita, francese per ascendenza paterna (Parigi-Bordeaux) e russo di adozione
per un decennale lavoro di riorganizzazione didattica (1801-1811). Flore
et Zéphire è un balletto emblematico dell'arte di Didelot. Maria
Taglioni fece il suo esordio londinese (1830) proprio in questo balletto. Un
altro balletto sullo stesso soggetto (ma con il nome di Zefiro anteposto a quello
di Flora: Zéphire et Fora) fu messo in scena dai Ballets Russes
di Diaghilev nel 1925. Zefiro, vento delicato e leggero, scende dal cielo e chiede
a Cupido di scoccare un dardo in direzione della sua amata Flora. Ma, incostante
come è proprio di tutti i venti, si innamora della bella ninfa Cleonice.
Cleonice non prende sul serio il sentimento di Zefiro e, per scherzo, traccia
le figure di loro due sui muri di un tempio. Zefiro è avvisato da Cupido
dell'arrivo di Flora e, innamorato incostante, non esita a raggiungerla mentre
Cleonice si dilegua nell'aria tra un volo di amorini e di spiriti. Quando
Didelot fece danzare questo balletto in Russia all'allora famosa ballerina Avdotja
Ilinicna Istomina, il celebre poeta Puskin la volle immortalare nel primo capitolo
del suo poema Eugenij Onegin esaltando le doti che aveva dimostrato in
Flore et Zéphire, il virtuosismo nei passi più brillanti,
il magnifico aplomb, l'élévation
e le pirouettes: «Splendida,
quasi evanescente Al magico archetto ubbidiente Da uno stuolo di ninfe attorniata La
Istòmina si è presentata Con un piede toccando il suolo Lento
in cerchio portando l'altro Ecco che vola nel suo salto Come piuma al sogffio
d'Eòlo Ora si flette, ora s'addrizza Sulle sue belle gambe guizza» Purtroppo
la Istomina (nata a Pietroburgo nel 1799) ebbe vita artistica assai breve poiché
dovette ritirarsi dalle scene per una lesione al piede nel 1836. Anche la sua
fine fu drammatica: morì infatti di colera. |