Balletto in due
atti e tre scene | Coreografia
e libretto | Arthur Saint-Léon |
Musica | Cesare
Pugni | Prima rapppresentazione |
Parigi, Opéra, 20 ottobre 1847 | Interpreti
| Fanny Cerrito, Arthur Saint-Léon,
H.Desplaces, Querian | Scenografia | C.A.
Cambone e J.Thierry | Costumi | P.
Lormier | Il balletto tratta dell'innamoramento
dello scultore Manasses per la statua, da lui scolpita, di una bellissima ragazza.
Egli chiede al diavolo di infondere nell'immagine marmorea la vita, e quindi il
sentimento, in cambio della sua anima. Belfagor acconsente ma a patto che la fanciulla
non venga sfiorata dall'amore. Fatma, questo é il suo nome, prende vita
e appare in sogno al principe Alyatar che si trova a Siviglia, in Spagna. Al suo
risveglio Satana gli promette di presentargli Fatma ed organizza una festa alla
quale la ragazza è condotta da Manasses. Qui essa si esibisce danzando
in veste zingaresca, contravvenendo alle disposizioni del governatore del luogo. Deve
quindi fuggire su una barca ed è inseguita a nuoto da Alyatar. Il re di
Spagna, che accoglie Fatma nel suo palazzo, ne rimane affascinato ma è
costretto a fuggire a causa di una ribellione dei Mori manovrata da Alyatar. Questi,
vincitore, è ormai ben visto da Fatma che se ne innamora. Alyatar
le promette la nozze, ma Fatma è in tal modo contravvenuta al patto con
il diavolo. Preferendo l'amore degli uomini all'immortalità essa deve tornare
ad essere statua, trasformazione che Belfagor non tarda ad eseguire, impossessandosi
dell'anima dello sconfitto Manasses. Notevoli le analogie
con il balletto Alma ou la fille de feu di Jules Perrot (1842) che evidentemente
ha preceduto La fille de marbre. Gli interpreti, Cerrito e Saint-Léon,
sono gli stessi in entrambe le coreografie, ma occorre considerare che la "moda"
dell'epoca era di "prendere a prestito" da balletti preesistenti i soggetti
convenzionali. |