Balletto
in un atto e otto scene | Coreografia
e libretto | Agnes de Mille | Musica | Morton
Gould | Prima rappresentazione | New
York, Metropolitan Opera House, American Ballet Theatre, 22 aprile1948 |
Interpreti | Alicia
Alonso, John Kriza, Muriel Bentley | Scenografia
| Oliver Smith | Costumi | Miles
White | L'idea di questo balletto fu ricavata
dal caso di Lizzie Borden, che aveva scosso la piccola città di Fall River
nel Massachusetts nel 1895. La ragazza, di famiglia più che rispetabile,
fu accusata infatti di aver ucciso il padre e la matrigna con un'ascia. Più
che raccontare la vicenda, il balletto esplora le passioni dei protagonisti concludendosi
in una liberazione dalle oppressioni e dalle tempeste dell'anima. Si tratta certamente
del balletto più riuscito della de Mille, la quale sceglie il dance<-drama,
molto in voga negli Stati Uniti negli anni ' 40. Lo scrittore Edward Sheldon suggerì
l'idea di una trasposizione scenica del truce episodio, realmente accaduto. Guido
Piovene così descrive il dramma coreografico che vide a Edimburgo: «Una
ragazza sta per salire al patibolo e in quegli istanti rievoca la propria vita.
Entra nella sua casa accanto a se stessa bambina, accanto a suo padre e sua madre,
in una casa come quella della Piccola città di Wilder, ma per quanto
solleciti e scruti, nessuno si accorge di lei.Tutti quei fantasmi vivono la loro
vita e le sfuggono dalle mani come fantocci.La madre muore,
subentra una matrigna vestita di nero, implacabile che riduce la ragazza in condizione
di serva.Le offre liberazione un giovane, il pastore della sua chiesa, che porta
questa fanciulla inasprita e solitaria nella comunità dei giovani del paese.
La matrigna interviene, calunniandola agli occhi del giovane e distruggendo il
suo amore in germe. La ragazza quindi ritorna e uccide la matrigna con la stessa
scure con cui era costretta a spaccare la legna.Oggetto di orrore per tutti, prima
di salire al patibolo, sullo sfondo di un tramonto sanguigno, sogna di presentarsi
vestita di bianco alla madre, ma anch'essa la respinge lontano perchè ha
la veste insanguinata». Grande interprete
del ruolo è stata Nora Kaye che, nei primi tempi si alternò ad Alicia
Alonso (si ricorda la versione del balletto in occasione del 13 Festival di musica
al Teatro La Fenice di Venezia nel settembre 1950). Una
ripresa del lavoro si è avuta con la compagnia di ballo dalla Scala la
sera dell'11 luglio 1991, protagonista Carla Fracci. |