Balletto pantomimico in due atti |
Coreografia | Pierre
Gardel | Musica | Étienne
Nicholas Méhul | Prima rappresentazione | Parigi,
Opéra, 14 giugno 1800 | Interpreti
| Pierre e Maria Gardel, Auguste Vestris |
Un balletto divertente. Il protagonista è
un ricco ballettomane che rifiuta di concedere la mano della figlia a pretendenti
che non condividano la sua stessa passione. Alla fine prò il giovane colonnello
(Augusto Vestris) che ne è innamorato - pur avendo quasi pregiudicato le
sue chances confessando di non conoscere la gavotta di... Vestris - riuscira
a conquistare la giovane e, finalmente, a sposarla. La
dansomanie fornì l'occasione di presentare danze negli stili più
svariati. Infatti il lavoro è importante nella storia del baleltto perché
introdusse il primo valzer all'Opéra di Parigi. In
questo balletto danzò lo stesso coreografo, il celebre Pierre (1758-1840),
autore di balletti come Télémaque (musica di Miller, 1790),
Psyché (1790), Le jugement de Paris (1793), Achille à
Scyros (musica di Cherubini) e Paul et Virginie (musica di Kreutzer,
1806). Sembra che Pierre abbia eseguito anche un assolo di violino per questo
balletto. La dansomanie fu riproposto sovente - con grande successo di
pubblico - negli anni che seguirono anche se Noverre ritenne che Gardel aveva
esagerato con la sua parodia della "danza nobile". Il
balletto segnò l'esordio di coreografo a Vienna, nel 1806, di Filippo Taglioni. |