La vicenda del balletto si ispira alla celebre favola di La Fontaine dedicata alla formica e alla cicala, cui vengono date sembianze umane. Madame Fourmi, la formica, è una donna meschina ed egoista, mentre Madame Cigale, la cicala, è generosa e altruista, allegra e simpatica. Madame Cigale regala denaro, cibo e mantello a una piccola mendicante, prepara una torta che offrirà in dono alla formica ingorda e concede i suoi favori a uno spasimante (Petit Ami). Quando, a un certo punto, Cigale si ritrova senza tetto e affamata, va a bussare alla porta della formica e intona al mandolino alcune note della canzone Au clair de la lune. La formica, lungi dall'aiutarla, la scaccia in malo modo. Cigale a questo punto avrà anche il dispiacere di vedere il suo Petit Ami amoreggiare con la piccola mendicante. In una gelida notte di Natale, mentre dal cielo cadono i fiocchi di neve, Cigale, triste e sola, affamata e infreddolita, si adagia a terra e muore. Ma ecco che il cielo improvvisamente si apre e gli angeli scendono giù per prendere il corpicino della cicala e portarlo in paradiso con loro, per sempre.

L balletto ebbe solo cinque rappresentazioni, ma nell'autunno del 1988 fu ripreso dal regista Beppe Menegatti e presentato al Teatro Comunale di Treviso. La coreografia era di Loris Gai, le scene e i costumi di Anna Anni. Carla Fracci danzava nel ruolo di Cigale e gli altri interpreti erano Paul Chalmer (Petit Ami), Carmen Ragghianti, Ludwig Durst, Loris Gai, Hugo Bregman e Aurora Benelli. Alberto Testa in quell'occasione scrisse su La Repubblica:

"Menegatti ha visto il lavoro nella luce in cui nacque [...] si è ricordato del delicato bozzetto di Massenet, lLe jongleur de Notre Dame, delle cartoline primo Novecento, dei fogli d'album di Épinal e su tutto questo variopinto materiale ha ambientato la storia di Madame Cigale".