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SERATA RAVEL
Teatro degli Arcimboldi
8-15 febbraio 2003

Daphnis et Chlöé

Bellissima la scena (di Jürgen Rose): al centro una mega statua maschile ellenica col classico membro mozzato ed altre tre più piccole di dee femminili di lato a metà d'una scalinata da paesino di pescatori, sullo sfondo il mare dell' isola di Lesbo.

Lykainion, futura seduttrice, passeggia senza musica; di corsa arriva Murru con occhialetti, giacca e pantaloni al ginocchio. Legge 1 libro, la guida all'isola di Lesbo per liceali di lusso mica la Routard..., e si guarda attorno: sale la scala e resta estasiato alla visione delle statue.

Inizia la musica, col coro invisibile del Teatro alla Scala che cresce.

Arriva Chlöé, subito sulle punte, ed otto collegiali gitanti tra cui quattro graziosissime ragazze.

La Romagna in peplo rosarancio, aerea, lungo-chiomata e sinuosa come non mai, inizia la sua opera di seduzione girellando sulle punte attorno a Murru... Inizia un passo a due di Murru con Romagna. Ma arrivano 4 marinai: 1, Dorkon, si fa un passo a due veloce con Romagna. Si assiste a sequenze originali di gusto eccellente comprendente passi accademici tipo tour en l' air ed altri insoliti, tipo salti a ginocchia alzate avanti, giravolte e prese particolari, persino accenni di sirtaki... Murru piroetta veloce, poi si toglie la giacca...

Dopo un quarto d'ora s'è capito di trovarsi di fronte ad un grande coreografo, la cui fama planetaria non è infondata.

Daphnis guardando le statue intraprende un manége lento e simpatico ma non virtuosistico, mentre Chlöé(Emanuela Montanari alla 1a e 2a recita, la bionda e fragile Brigida Bossoni alla 2a) lo guarda, poi lo bacia e va via. Arriva la Romagna (Beatrice Carbone alla 2a): gli mette le mani sugli occhi..., inizia la seduzione, lui la trascina... Molto bello e sensuale il passo a due con Murru: la Romagna, già piuttosto alta, quando allinea le gambe in verticale sembra possedere un'apertura "alare" di oltre 4 metri... Lui si guarda attorno, lei gli va sopra... avviene l' iniziazione, di cui però Daphnis non resterà orgoglioso...

Nella seconda scena cala la notte e fischia il vento, si odono voci provenire dall'alto: Murru sale la scala col suo libro, s'appisola sotto le 3 statue e sogna che Chlöé è rapita dai pirati. Invocando l'aiuto delle ninfe, le statue assumono forma umana: ne scaturiscono 3 ballerine con diadema che fanno una danza da sogno. Murru scendendo la scala rientra seminudo, trasformato in un dio vendicatore e prende a danzare con loro, mentre passa un bandierone che fa più volte il giro della scena.

Ora i pirati, in slip e corona di foglie in testa mentre la Musica si fa più percussiva, celebrano un baccanale assolutamente dionisiaco cercando di arruolare Chloé in costume da odalisca che viene capovolta tre volte e passata di mano in mano. Ma arriva Daphnis che li sconfigge con dei lampi psichedelici.

La terza parte vede un assolo stizzoso di Chlöé, seguito da un passo a due con Dorkon (la prima sera sostenuto da A. Grillo in sostituzione di D'Amato).

Bellissimo: tutto si fonde, Musica, coro, scena e Danza!

Al suono vellutato del flauto si svolge un passo a due lento e pacato. Tutti saltellano giocosi. Torna Romagna con 4 marinai.

Apoteosica rotazione finale di Murru che solleva la sua Chlöé.

Pubblico incantato, anche il nuovo direttore del Coro Bruno Casoni viene a raccogliere gli applausi. Svolta storica: Neumeier entra da grande alla Scala dopo che nel 1982 l' insipiente organizzazione scaligera l' aveva fatto arrivare senza contratto ed all' insaputa del Corpo di Ballo...

Now and ThenNow and Then

Inizia senza Musica: Sabrina Brazzo, scelta personalmente da Neumeier, in stupenda calzamaglia celeste con spalline rosse e top orlato di rosso, fa pose plastiche da statua greca, ma anche si muove, gli altri fanno flessioni ginnastiche e corse... Poi la Musica del concerto in sol parte col celebre colpo di frusta... Ma parte anche uno dei più straordinari connubi tra Musica, Teatro e Danza che si siano mai visti su un palcoscenico!

Alla prima coppia formata da Sabrina col muscolosissmo Andrea Volpintesta se ne sovrappongono altre 4, una giallina formata da Gilda Gelati e Francesco Ventriglia, che ripetono, amplificano e moltiplicano la già preziosa visione della prima: forse Neumeier giocava tanto col caleidoscopio da piccolo!?... ;-)))

Abbandoni... tensioni... un' emozione indicibile...: il disimpegno dell'astratto sposato ai fasti del barocco! La partitura di Ravel è suonata dal vivo dal grande pianista Roberto Cominati, anche lui nella buca dell' orchestra.

Finisce il 1° tempo e parte l' Adagio assai: qui Sabrina, fra le altre divine cose, fa scaletta sulla mano di Volpintesta, poi traversa tutta la scena camminando a quarte...

Fine del 2° tempo di questo che è ormai diventato un evento artistico multimediale, un po' concerto sinfonico (ottima la direzione di Vello Pähn), un po' teatro, molta Danza (tutto il Corpo di Ballo verrà coinvolto nel brano): un'esperienza culturale almeno cubica!!

Silenzio per 1', poi su illuminazione rossa della scena la musica riprende... Sabrina fa ancora dei sublimi numeri: la sua bellezza è michelangiolesca, incarna l'idea di una statua di Fidia improvvisamente in possesso dell'animazione!

Cala una piattaforma, ma non del tutto, e finisce.

Il pianista è applaudito coi ballerini. Neumeier compare a raccogliere i meritati tardivi applausi di questo pubblico al suo genio.

Bolero

Pagina musicale e coreografica celeberrima, i 15' forse più famosi (grazie anche al film omonimo del 1981 di Lelouch) della storia della Danza si sono avvalsi della prestazione per tutte le 7 recite di una straordinaria Sylvie Guillem (ma Sabrina Brazzo era pronta a subentrare in caso d'indisposizione della superdiva francese ormai naturalizzata scaligera...).

Devo dire che preferisco la versione con la ballerina solista. Anche perchè mi pare la Guillem - che ha appena compiuto 38 anni: auguri! - abbia esaltato dei passaggi che nel Video con Jorge Donn non si vedono: in particolare Sylvie fa tre grand jetè da ferma e tre salti, sempre da ferma, molto particolari, che non so come si chiamino, con le gambe tutte di lato...

Il pezzo, tutti lo conoscono, penso tecnicamente sia temibile per quelle continue flessioni di braccia e tronco mentre i piedi sono in quarta posizione mantenuta quasi costantemente dal solista per l'intera durata del brano. Col corpo la solista segue l'andamento flessuoso della linea melodica orientaleggiante, mentre con le mani alternativamente va in alto e sfiora il terreno ed ogni tanto sembra quasi soffiare dei baci al pubblico...

Difficile fare tutto ciò dando pure un'espressione al volto, al corpo ed ai lunghissimi capelli: la lentigginosa Sylvie ci riesce in pieno, il delirio finale è tutto per lei.

LUX LUCIS
http://it.groups.yahoo.com/group/IT-ARTI-DANZA/

 
 

 

 

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