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SERATA TESHOGAWARA / EK
OPERA NATIONAL DE PARIS,
7 marzo 2003

Air

Di Saburo Teshigawara. Musiche di John Cage.

Il pezzo inizia su un brano cantato per poi proseguire con pezzi, dal vivo, al pianoforte. Scenografia "minimal", molte luci, anche 4 che delimitano un quadrato sul pavimento. Finalmente un contemporaneo dove si vede qualcosa! I fondali sono prevalentemente con grafismi in bianco e nero.

L'inizio è molto bello. 2 soliste e un gruppo di 5 ragazze eseguono movimenti vagamente ispirati al Tai-chi (spero si scriva così). Piedi ben piantati in terra e braccia che cercano quasi di modellare "l'aria". L'impatto estetico è notevole. Musica, corpi, scenografia e costumi leggerissimi, si fondono bene insieme e creano un'atmosfera luminosa, lieve ma....abbastanza concreta.

Purtroppo, quando iniziano i pezzi al piano questa atmosfera diventa più rarefatta....forse troppo. Entrano in campo anche gli uomini e altri ballerini, costumi sempre molto minimal, colori:bianco, nero e un azzurrino chiarissimo. Il gioco, però, incomincia a stancarmi. La musica diventa una successione di accordi separati da lunghi momenti di silenzio. Non ci può quindi essere una connessione intima con i movimenti e, ammettiamolo, è un po' noiosa! Il tutto assume un'atmosfera un po' troppo....copertina di Vogue! L'occhio è appagato solo perchè i ballerini dell'Opéra sono molto belli!

Comunque, non sono riuscita a vedere la fine del pezzo perchè mi è venuto un terribile attacco di tosse e ho preferito uscire. Per essere corretta devo dire, comunque, che la mia amica ha adorato questo pezzo, magari ero io che non stavo bene!

Appartement

Di Mats Ek, musiche originali interpretate dal Fleshquartet (violino, viola, 2 violoncelli, più batteria e sintetizzatore), creato per l'Opéra di Parigi nel 2000.

Dopo essermi ripresa, sono riuscita a vedermi la seconda parte della serata senza interruzioni. Vi avverto subito che è stato un colpo di fulmine!

Si tratta di 10 quadri che rappresentano altrettante scene quotidiane. Ad ogni passaggio da un quadro all'altro si solleva una copia del sipario dell'Opéra per scoprire, mano a mano, tutta la profondità del palcoscenico e il quartetto che suona in scena. L'effetto è bellissimo perchè per tutto il tempo si vedono i ballerini che sembrano rivolgersi (con gesti e smorfie) a un angolo del palco, solo alla fine si scopre che, in effettti, si rivolgevano ai musicisti!

I quadri nell'ordine:

  1. Il bagno
  2. La televisione: un assolo nel quale Le Riche senbrava diventare una cosa sola con la poltrona (quale immagine più quotidiana?)
  3. Il passaggio pedonale
  4. La cucina: pas de deux. La storia di una coppia che non riesce più a comunicare.
  5. Giochi di bambini
  6. Valzer: per 6 coppie
  7. Marcia degli aspirapolvere. Bellissima. Su una specie di giga, con gli aspirapolvere che sembrano delle cornamuse!
  8. Duo degli embrioni
  9. Grand pas de deux. La storia di un innamoramento attraverso una porta.
  10. Finale

La rappresentazione del quotidiano non esclude la danza ma ne è l'ispirazione. Il tono è spesso ironico, ma anche tragico (la cucina) o delicato (grand pas de deux).

Molti dei ballerini sono gli stessi che hanno partecipato alla creazione, si vede che si trovano a loro agio e che si divertono! Sono riusciti anche a perdere quella compattezza che sembra essere la cifra dell'Opéra e a presentarsi come persone con qualità e caratteri differenti.

Avviso che la serata è stata ripresa e che sarà trasmessa su Mezzo. Se qualcuno riesce ad avere una registrazione, me lo faccia sapere!

Alla fine siamo riuscite anche a incontrare Alessio Carbone, gentilissimo, si è fermato a chiacchierare un po' con noi. Ha espresso tutta la sua ammirazione per Ek. Ma non sarà perchè suo padre ha lavorato al Cullberg e lui è nato in Svezia?;-)

Fabiana Vurchio

p.s. La scenografia che ci aveva tanto colpito il giorno prima.....non l'abbiamo vista!!!:-)

 
 

 

 

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