Termine di origine italiana invalso nel Rinascimento (anche nelle forme più arcaiche di “ballicto” o “ballecto”) per designare un’azione scenica basata sulla danza, quasi sempre accompagnata da musica. La parola fu poi trasportata dai maestri italiani in Francia nel Cinquecento (“ballet” e il derivato “balladin”) e usata sempre per definire composizioni impostate sulla danza accademica.
In Italia, soprattutto nell’Ottocento, fu usato anche il termine “ballo” – come ad esempio nel celebre “Ballo Excelsior” del Manzitti, ma ora si è tornati alla primitiva forma per distinguere una danza teatrale o comunque d’arte da quella indiscriminata, spontanea, folcloristica o da sala.
In sintesi, si tratta di una forma di lavoro o intrattenimento teatrale nella quale un coreografo ha espresso le sue idee sotto forma di danze di gruppo o assoli, con una base musicale di accompagnamento e con appropriati costumi, scenografie e luci.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Luigi Rossi, Dizionario di Balletto, Edizioni della Danza, Vercelli 1977
- American Ballet Theater, online ballet dictionary