Serge Lido. Danza con me
A cura di Sabrina Raffaghello
11 giugno – 24 luglio 2016
Sala Liguria, Palazzo Ducale
Inaugurazione 10 Giugno 2016 h.18.00
PROGETTO ESPOSITIVO
40 Fotografie vintage – Stampe alla gelatina e Sali d’argento – sul tema della danza dai primi anni 40 ai primi anni 80.
25 libri fotografici realizzati da Serge Lido
Serge Lido
Nasce a Mosca il 28 gennaio 1906 e muore a Parigi il 6 marzo 1984.
Di origine russa, studia scienze politiche a Parigi. Si sposa con Irene Lidova, giovane giornalista e critica d’arte di origine russa che lo spinge a lavorare come fotografo.
Inizia a fotografare i personaggi del mondo dell’arte, dello spettacolo e della danza che gravitano in ambiente parigino. Inizia a lavorare per la rivista Vu.
Nel 1976 è insignito dell’ onorificenza francese Chevalier des Artes et des Lettres.
Cinema
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Lido diventa il fotografo di scena di alcuni films, tra cui La bella e la Bestia di Jacques Cocteau, di cui diventa amico fraterno. Il successo del film e la qualità delle sue fotografie gli permettono di lasciare un segno nella storia della fotografia del cinema.
Il fotografo
Serge Lido è riconosciuto come uno dei grandi fotografi che hanno immortalato il mondo della danza nel XX secolo. Insieme alla moglie creò una sinergia per cui lui scattava le foto e lei scriveva i testi critici. La passione della Lidova per il mondo della danza, ballerini, corografie e balletti, di cui divenne promotrice e produttrice, gli permisero di entrare in confidenza e stabilire un rapporto unico con quel mondo, conferendo una riconoscibilità mondiale alle sue fotografie. Nel 1947 aprì uno studio fotografico sull’Ile Saint Louis che sarà per lungo tempo un luogo di creazione artistica, passaggio obbligato per i più grandi artisti della danza internazionale. Lido ha spesso preferito fotografare questi artisti fuori dal palcoscenico – nella loro realtà , nei camerini, nei loro appartamenti, per la strada.
Nel 1948 pubblica il suo primo libro di foto consacrato alla danza con la prefazione di Jean Cocteau, diventato uno dei suoi più cari amici ed estimatore; altri 24 saranno i libri pubblicati interamente dedicati alla danza, uno dei principali temi della sua ricerca artistica che lo renderà famoso nel mondo del balletto. Una collezione unica di fotografie di danzatori, tra cui Serge Lifar, Alicia Markova, Milorad Miskovitch, Galina Ulanova, Tamara Toumanova, Carla Fracci, Anton Dolin, Margot Fonteyn, Rudolf Nureyev, Erik Bruhn, Yvette Chauviré, Janine Charrat, Martha Graham, José Limon, Maurice Béjart, Vladimir Vasiliev, Pina Bausch.
Sono altrettanto uniche le sue foto di vari artisti della vita parigina, come Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Leonor Fini, Antoni Clavé, Jean Cocteau, Jean Genet, Colette, Edith Piaf, Mstislav Rostropovic, Herbert Von Karajan, Igor Stravinskij, Maria Callas, Zizi Jeanmaire, Pierre Cardin .
Un patrimonio di immagini a cui il tempo è riuscito a dare un fascino misterioso, che si pone di fronte a noi come il simbolo stesso di una ricerca instancabile della bellezza, a cui l’intera opera di Lido tende. L’importanza del lavoro fotografico nel mondo dell’arte di Lido è ormai parte integrante della storia stessa del secolo scorso.
Riformato per problemi di salute allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, continua la sua attività come reporter per la rivista Vedettes des stars, per cui fotografa Jean Marais, Maria Casarès e Gérard Philippe e di cui è inviato speciale al Festival di Cannes dal 1942 al 1972. I suoi reportages sono pubblicati anche da L’Officiel de Monde.
È autore di diversi libri fotografici: La Danse (1947), Les Etoiles de la Danse dans le Monde (1975) .
La Mostra
La mostra illustra uno spaccato del mondo della danza attraverso i suoi artisti, le coreografie e i costumi. Un repertorio unico e irripetibile frutto di un grande artista che unisce al talento nella fotografia la caratteristica di avere rapporti personali di conoscenza e amicizia con la maggior parte degli artisti immortalati. Lido vive in prima persona il clima culturale francese dagli inizi degli anni ‘40 agli inizi degli anni ’80, raccontando soprattutto Parigi attraverso i suoi personaggi, i cambiamenti storici e i diversi momenti sociali. Come fotografo ufficiale dell’Opera di Parigi ci regala pagine immortali di storia della danza.
Contesto culturale
Sul finire dell’anno 1945, nei popoli che avevano subito la tragedia e gli orrori di una guerra cruenta e spietata crebbe la volontà di ritornare alla vita normale, e con essa alle attività intellettive ed artistiche. In questo crogiuolo di idee nacque l’interesse politico-economico di superare le incertezze sull’avvenire dei popoli per aprire le proprie speranze in un’Europa che puntava all’esperienza delle Unioni.
In questo contesto si erano svegliate una nuova voglia di vivere e diversi movimenti culturali, e in particolare si raccontava delle passioni che animavano un
gruppo di intellettuali nei dintorni del ‘Quartiere Latino’, e di una certa spregiudicatezza nei costumi e nelle mode dei gruppi di avanguardia che si riunivano al suono di sfrenate musiche jazz in cantine buie e fatiscenti attorno al crocevia di Saint Germani-des-Prés.
Era noto che la Francia sin dal 1935 aveva accolto oltre trentamila rifugiati politici, in maggior parte artisti e intellettuali. Parigi, la città dei diritti dell’uomo, godeva di una reputazione di generosità nell’accoglienza, e molti artisti vi avevano soggiornato già qualche anno prima, all’epoca del ruolo celebrativo di Montparnasse. Molti dei profughi trovarono conforto e comprensione all’angoscia del domani da Gide in rue Vaneau e da Malraux in rue du Bac. Già si sapeva che gli intellettuali, i pittori, gli artisti frequentavano assiduamente Saint-Germain-des-Prés e che lì elaboravano le opere di cui parlava il mondo intero .
Da non dimenticare che Parigi alla vigilia degli anni Trenta è stata la capitale mondiale di tutte le arti: impressionismo, cubismo, simbolismo, surrealismo e che le avanguardie sono state tra Montmartre e Montparnasse. C’erano stati Paulbot, Utrillo, gli immigrati del ‘Bateau-Lavoir’, i buontemponi del ‘Lapin Agile’, i poeti della ‘Closerie des Lilas’ con i loro abiti a volte stravaganti, le loro feste incredibili, le provocazioni ai ‘borghesi’, le risse e, ancora, la Ruche e l’Ecole de Paris, le cravatte di legno di Vlaminck, i cappelli di Braque, le tute blu di Picasso e di altri spagnoli. In quel periodo, “gli Americani ritrovano in Europa la gioia di vivere di cui il probizionismo li ha privati. I Russi applaudono Diaghilev e i suoi fasti”. Artisti di tutte le nazioni riempiono i marciapiedi. S’incontrano Picasso, Joan Mirò, Salvador Dalì, Manuel Angelo Ortiz, Juan Gris, Luis Buňuel, Magritte, Paul Eluard, André Gide, il signore di Vaneau che suona al piano Bach e Schumann e Philippe Soupault e solo più tardi verranno Sartre, Camus e quelli della ‘Banda Prévert’. In particolare al Bateau-Lavoir, la vecchia fabbrica di pianoforti trasformata in colonia per artisti in miseria, Picasso aveva scritto sul suo atelier ‘Au rendez-vouz des poètes’. Vissero o passarono di lì i geni dell’arte, pittori e poeti insieme; artisti festaioli e creativi: Guillaume Apollinaire, Max Jacob, André Salmon, George Braque, André Derain, Van Dongen, il doganiere Rousseau, Erik Satie, Jean Cocteau e tanti altri.
Serge Lido e sua moglie Irene Lidova vivono appieno il fervente clima culturale e raccontano per immagini e articoli quel periodo unico e d irripetibile.
Percorso che è diventato storia, racconto per immagini di una storia sociale, artistica e culturale.
Orario: da lunedì a venerdì 9.00-19.00, sabato e domenica 11.00 – 19.00
Ideazione : SR Arte Contemporanea , info@sabrinaraffaghello.com
Catalogo : ed. Gli Alberi
Ufficio Stampa Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura:
Camilla Talfani, ctalfani@palazzoducale.genova.it, Tel. 010.8171612
SABRINA RAFFAGHELLO CONTEMPORARY ART
www.sabrinaraffaghello.com