Alina Cojocaru e Claudio Coviello, grandi interpreti de La Dame di Neumeier
Su La Dame aux camélias di John Neumeier abbiamo già scritto molto pertanto in questo mio articolo voglio soffermarmi sui personaggi molto curati dal coreografo americano in questa sua splendida creazione. A differenza del dramma di Dumas, Neumeier integra la storia con i personaggi di Manon Lescaut e Des Grieux, questo perché proprio nel testo si parla di un dono del romanzo dell’abate Prévost fatto da Armand a Marguerite. Nel balletto infatti i due amanti si conoscono a teatro durante una rappresentazione di Manon (un dramma nel dramma), ed è sempre con Manon che si chiuderà il balletto.
Neumeier qui più che in altre sue opere pone l’individuo al centro della sua ispirazione con tutte le complessità che lo caratterizzano. Non tralascia né le dinamiche intime, néè quelle sociali, che ne cadenzano il destino. Marguerite è una cortigiana sui generis in quanto sembra quasi faticare nello stare al passo con la vacuità dell’ambiente di cui fa parte ed è proprio questo suo “smarrimento” che fa innamorare Armand che la vede subito così diversa dalle altre. In effetti Marguerite è diversa da chi la circonda e da chi frequenta, per questo è anche estremamente sola. La sua solitudine la accompagnerà in tutta la sua breve esistenza e questo fatto sembra affascinare Neumeier che ne fa un’eroina tipicamente romantica avvicinandola appunto al personaggio della Lescaut. La Marguerite di Neumeier è una creatura fragile, non solo perché tisica, ma perché dissimile dalle altre mondane di Parigi. Ecco perché trova conforto nell’identificazione quasi masochistica con Manon, libera, incostante, istintiva.
Nello spettacolo alla Scala di giovedì 3 ottobre 2024 si è apprezzato tutto il valore del balletto di Neumeier grazie soprattutto ai due protagonisti: Alina Cojocaru e Claudio Coviello, per la prima volta insieme. Ambedue straordinari nei rispettivi ruoli di Marguerite Gautier e Armand Duval. All’interno della musica chopeniana, che rende l’atmosfera ammaliante, la coppia ha incantato il pubblico nei quattro fatidici e solitari passi a due che accelerano l’azione, svelando le loro emozioni e tutto il coinvolgimento reciproco con intensità straordinaria.
La Cojocaru ha senz’altro il physique du rôle per interpretare La dama delle Camelie, ma non sarebbe bastato se a questo non avesse aggiunto quella drammatica leggerezza appropriata al personaggio voluto da Neumeier. Uso l’ossimoro “drammatica leggerezza” in quanto la danzatrice è riuscita ad essere tanto lieve quanto ricca di patos in ogni gesto e in ogni movimento di danza. Ma non è stato da meno Claudio Coviello, primo ballerino del teatro milanese dal 2013, danzatore sensibile, discreto, profondo nell’approccio ai ruoli, interessato più alla danza che al mondo mediatico come altri dei suoi colleghi. Coviello è stato un Armand perfetto, un giovane amante ricco di quei contrasti che sono proprio negli amori dei giovani. Il ballerino trentaduenne non ha tralasciato nulla nei vari passi a due insieme alla più matura Cojocaru, donando al pubblico momenti di grande intensità. Certo negli occhi rimane vivo il ricordo dell’ultimo pas de deux in cui Marguerite si reca da Armand per chiedergli perdono. Il giovane è pieno di rancore, ma in entrambi rivive il fremito del primo incontro in tutta la sua magia e passione. Un passo a due in cui sono insiti tanto la disperazione dell’addio, quanto il dispiacere di essersi inflitti a vicenda un dolore senza ragione. Una coppia incantevole dunque quella formata da Alina Cojocaru e Claudio Coviello, che speriamo di rivedere in altri prossimi balletti in programma in Scala.
Francesca Camponero
[In alto: Alina Cojocaru e Claudio Coviello in La Dame aux camélias di John Neumeier (foto Brescia Amisano ©Teatro alla Scala)]