Addio a Beppe Menegatti, molto di più che il marito di Carla Fracci
Quando si parla di Beppe Menegatti, la prima cosa che si sente è: “il marito di Carla Fracci”. Ebbene noi ci teniamo a ricordare il Maestro Menegatti, scomparso a Roma oggi (17 settembre 2024), in maniera un po’ diversa.
Giuseppe “Beppe” Menegatti innanzi tutto era una persona di estrema cultura, una straordinaria figura di uomo di spettacolo. Nato a Firenze nel 1929 esordì nel mondo del teatro come assistente di Luchino Visconti. Questo gli aprì senz’altro la strada a una lunga carriera di regista di teatro, opera e balletto. Quando conobbe Carla alla Scala, era proprio il giovane aiutante di Visconti. A quei tempi studiava all’Accademia Silvio D’Amico di Roma e Luchino Visconti era alla ricerca di un assistente per la regia in Scala di “Mario e il mago”, balletto tratto da Thomas Mann con le coreografie di Léonide Massine.
Carla e Beppe si conobbero in quell’occasione dietro le quinte e fu subito intesa. Era il 1956, Carla era giovanissima ed era stata scelta come sostituta della prima ballerina Luciana Novaro. Se Carla Fracci è diventata Carla Fracci lo deve proprio a Beppe che sposò nel 1964. Beppe capì subito che Carla aveva un talento straordinario e se fosse rimasta chiusa all’interno della Scala al massimo sarebbe riuscita a diventare una prima ballerina, ma lui voleva farne una star internazionale e ci riuscì.
Fu il suo mentore, il suo manager, colui che credette maggiormente in lei ed infatti insieme conobbero i più importanti artisti della musica, del balletto, della prosa e della lirica: da Franco Zeffirelli a Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Luigi Squarzina, fino a Leonard Bernstein coi quali collaborarono nei maggiori teatri di tutto il mondo. Conobbero anche la Regina Elisabetta, per la quale Carla Fracci ballò invitata da sir Anton Dolin, il coreografo del famoso pas de quatre al Festival di Nervi nel 1955. Fu Beppe ad accompagnarla a Londra anche in quella grandiosa occasione. Lei ormai era diventata una star e stava per spiccare il volo verso la ribalta internazionale.
In Scala Menegatti è stato presente in 17 produzioni, per un totale di 135 rappresentazioni, come regista, ideatore di balletti, librettista e sceneggiatore: ricordiamo Francesca da Rimini, con coreografia di Mario Pistoni di cui fu librettista, Cristoforo Colombo, di cui fu drammaturgo e regista. Ha sempre cercato di mettere in risalto la moglie Carla nel dare corpo a grandi donne e grandi figure della storia, come Dalla Taglioni a Diaghilev, Splendori e miserie delle celebri allieve della Scuola di Ballo dell’Imperial Regio Teatro alla Scala di Milano o anche Carla Fracci racconta di Eleonora Duse e Isadora Duncan – Adieu et au revoir, Alma M.G.W – La bambola di Kokoschka o Images d’Ida Rubinstein.
Il mio ricordo di lui è questo: era un uomo cordialissimo, disponibilissimo e simpaticissimo, molto più della moglie (non abbiatemene per questa considerazione), che, intendiamoci, adoravo come tutti. Per questo Beppe Menegatti merita di essere ricordato non solo come il “principe consorte”.
Francesca Camponero
[In alto: Carla Fracci e Beppe Menegatti in una fotografia recente]