Torna alla Scala La Dame aux camélias di John Neumeier

John Neumeier (© Kiran West HK)

La Dame aux camélias di John Neumeier è senza dubbio uno dei suoi capolavori. Il coreografo lo creò nel 1974 per il Balletto di Stoccarda e soprattutto su misura per Marcia Haydée. Come è noto si rivolge al romanzo di Alexandre Dumas figlio, scritto di getto nel 1848, pochi mesi dopo la morte di Marie Duplessis, la cui vicenda ha ispirato anche la Traviata verdiana. Neumeier crea la sua coreografia sulle note struggenti di Chopin nella forma del grand ballet, con un disegno scenico definito “viscontiano” avvicinandosi agli archetipi del repertorio ballettistico o letterario con una curiosità che sviscera le dinamiche psicologiche, intime e sentimentali.  Va alla ricerca della verità dei personaggi e del loro sviluppo emotivo. Ecco allora che, prendendo a prestito le tecniche cinematografiche, in un montaggio di sequenze tra oggettiva e soggettiva, e attraverso l’uso del flashback, la sorte di Marguerite Gautier rivive attraverso il ricordo di Armand, il giovane che Marguerite amava ma al quale ha dovuto rinunciare, e si duplica, con un vero colpo drammaturgico, attraverso l’espediente del “teatro nel teatro” allorché, assistendo al balletto Manon Lescaut al loro primo incontro, Marguerite e Armand si immedesimano nei personaggi  di Manon e Des Grieux.

La Dame aux Camelias, Roberto Bolle (foto M. Brescia, Teatro alla Scala)

Il balletto torna alla Scala a partire dal 25 settembre con protagoniste le due étoiles scaligere, Nicoletta Manni e Roberto Bolle (in scena anche il 1 e 4 ottobre). Nuove partnership anche per le recite successive: Alina Cojocaru ospite già apprezzata e ammirata sul palcoscenico scaligero, ora presenterà al pubblico scaligero per la prima volta la sua Marguerite con Claudio Coviello, che riprende il ruolo di Armand (3, 14 e 16 ottobre). Senza dubbio le date che vedono la presenza della danzatrice rumena sono quelle più attese. A 42 annni, età in cui molti ballerini si sono ritirati, la Cojocaru afferma che il suo corpo si sente “molto bene ” e in effetti, per quanto visto quest’estate a Nervi, la sua tecnica rimane sorprendente. Come tante altre della sua età Alina sta entrando in una nuova fase della sua carriera. Dopo 14 anni al Royal Ballet (che lei e suo marito, il ballerino Johan Kobborg, hanno lasciato all’improvviso e in modo un po’ controverso nel 2013) e sette all’English National Ballet, è diventata freelance, e si esibisce in tutto il mondo.

Alina Cojocaru Claudio Coviello .(foto Brescia e Amisano, ©Teatro alla Scala)

Le recite dell’8 e 11 ottobre  vedranno un’altra nuova partnership: Martina Arduino in debutto nel ruolo protagonista, e nel ruolo di Armand ritornare in scena Timofej Andrijashenko. Accanto a loro, i primi ballerini, i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo scaligero nei tanti importanti ruoli del balletto, con molti debutti: la già menzionata Arduino si alternerà con Linda Giubelli; Nicola Del Freo torna nel ruolo di Des Grieux, in alternanza con Navrin Turnbull; nel ruolo di Monsieur Duval vedremo Gabriele Corrado, Edoardo Caporaletti e Christian Fagetti; nel ruolo del Duca Christian Fagetti e Massimo Garon. Il Conte N. vedrà alternarsi Navrin Turnbull e Saïd Ramos Ponce; Prudence sarà interpretata da Virna Toppi, che riprende il ruolo, poi da Alice Mariani, Maria Celeste Losa e Camilla Cerulli; Gaston Rieux vedrà in alternanza Marco Agostino, Rinaldo Venuti, Darius Gramada e nuovamente Gioacchino Starace; come Olympia Caterina Bianchi e Agnese Di Clemente riprendono il ruolo, poi Gaia Andreanò, e Chiara Fiandra nel ruolo di Nanine.

Alina Cojocaru Claudio Coviello .(foto Brescia e Amisano, ©Teatro alla Scala)

Il corpus di musiche di Fryderyk Chopin scelte da Neumeier per questa produzione verrà eseguito dall’Orchestra del Teatro alla Scala diretta da Simon Hewett; al pianoforte per la prima volta con il balletto scaligero Vanessa Benelli Mosell, talentuosa pianista e direttrice d’orchestra; proprio in questi giorni, il 20 settembre, è in uscita per Decca un nuovo album interamente dedicato alle sue interpretazioni di celebri brani di Chopin, molti dei quali presenti nel tessuto musicale della “Dama”.

Con la ripresa della Dame aux camélias riprende il rapporto con il grande coreografo che vedrà concretizzarsi nella prossima Stagione il progetto annunciato e attesissimo Aspects of Nijinsky che vedrà per la prima volta alla Scala dal 22 settembre al 3 ottobre 2025 la sua originale lettura di tre capolavori Le Pavillon d’Armide, Petruška e L’Après-midi d’un faune, simboli del fermento creativo dei Ballets Russes e dell’astro più splendente di questa rivoluzionaria avanguardia.

Come fortemente voluto dal sovrintendente Dominique Meyer anche per il balletto, due ore prima dell’inizio di ciascuna delle rappresentazioni verrà organizzata una visita al palcoscenico pensata e strutturata sulle necessità delle persone con disabilità: per le persone con disabilità uditiva è previsto il servizio di interpretazione in lingua dei segni, ove richiesto in fase di prenotazione.

Per lo spettacolo verranno riservati posti in palco per persone con disabilità uditiva e posti in palco con audio-narrazione per persone con disabilità visiva. I materiali per il balletto, sono curati da Francesca Pedroni, e costituiscono un’assoluta novità.

Francesca Camponero

[In alto: La Dame aux camélias, Nicoletta Manni (foto di Brescia e Amisano, ©Teatro alla Scala)]

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