Mozart sempre in testa nel libro di Marco Guidarini
Ho sempre pensato che quando un artista lo è veramente non eccelle solo nel suo settore, ma è in grado di stupire in ogni sua manifestazione. La conferma l’ho avuta leggendo il libro di un caro amico, nonchè uno dei più famosi direttori d’orchestra di oggi, Marco Guidarini.
Il suo primo libro narrativo Gulda in viaggio verso Praga, undici racconti mozartiani (ed.Il Melangolo) ti cattura sin dalla prima pagina come succede quando sul podio si segue la musica guidata dalla sua capace bacchetta. Del resto Guidarini, come sappiamo tutti, ha diretto nei maggiori teatri del mondo: Opera di Parigi, Metropolitan di New York, Deutsche Oper di Berlino, Scala di Milano ecc., dal 2001 al 2009 è stato Direttore musicale dell’Orchestre Philarmonique de Nice ed ora è Direttore stabile presso la Mitteleuropa Orchestra del Friuli.
Ma il direttore genovese oltre agli studi di violoncello che lo hanno poi portato alla carriera musicale, aveva anche intrapreso quelli in lettere classiche e filosofia, quindi non può stupirci certo anche la sua abilità di scrittore.
Il libro si articola in 11 racconti, la cui prefazione è stata redatta dal jazzista Dado Moroni, racconti mozartiani, come li definisce l’auore stesso, in quanto il filo conduttore è proprio Mozart. Il primo, “Gulda in viaggio verso Praga”, che dà il titolo al libro, ci racconta da un punto di vista completamente personale il pianista e compositore austriaco Friedrich Gulda, grande esecutore di Mozart o Beethoven, che però dopo i concerti classici amava anche suonare al jazz club due ore più tardi. Un tipo “fuori dal coro” la cui vita, come diceva lui stesso, era uno scandalo continuo.
A seguire leggiamo “Cartavelina”, una storia quasi vera, in tutto e per tutto, che è quella di Mathias Sindelar, il Mozart del calcio, di cui non esiste praticamente nulla in video fatta eccezione di una rete strepitosa con un sinistro al volo, all’incrocio dei pali. I racconti “Lacrymosa” e “Magdalena” immaginano invece la notte della morte di Mozart vissuta attraverso la narrazione di coloro che erano intorno a lui nei suoi ultimi giorni di vita.
E poi c’è “Contessa, perdono” in cui un bimbo cresce dentro la pancia della mamma ascoltando le note di Mozart. Insomma negli undici racconti scritti da Guidarini in un paio d’anni è sempre vivo e presente il grande compositore di tutti i tempi, di cui l’autore ci fa scoprire i molteplici aspetti del suo genio. Le brevi storie immaginarie che riguardano sempre personaggi realmente esisititi, trovano nutrimento nel riuscitissimo mix tra immaginazione e realtà e da qui le parole diventano musica.
Il libro si divora in poche notti di lettura ed accompagna il lettore in un viaggio onirico dove, oltre a Gulda, incontriamo grandi della storia da Sindelar ad Armstrong, Gramsci e persino Ratzinger e Bergoglio. Lo stile è fluido e ricco di forza interiore che fa pensare ad una spiritualità ed a un misticismo che sono vivi e ben radicati anche in un “ateo” come Guidarini. La guida spirituale che per Dante fu Virgilio, qui è Wolfang Amadeus Mozart, musicista totale, l’unico capace di parlare a tutte le età e a tutte le culture, il cui linguaggio universale riuscirà sempre e comunque a emozionare il mondo.
Francesca Camponero