Palermo Palermo. Al Funaro di Pistoia rivive il mitico spettacolo di Pina Bausch
Palermo Palermo, il mitico spettacolo di Pina Bausch torna a vivere venerdì 20 aprile 2018, alle ore 21.00 al Funaro di Pistoia con il sostegno della Regione Toscana e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.
Titolo di questo incontro-spettacolo, qui in anteprima e in debutto il 31 maggio, al Cinema della Compagnia di Firenze è “Palermo Palermo: l’Artista, la Città”, sottotitolo “L’Archivio dal vivo” perchè l’intento è anche quello diraccontare come preziose memorie teatrali possano essere fonte di ispirazione per nuove creazioni, per un nuovo pubblico e non siano esclusivamente utile materia di studio per addetti ai lavori.
L’Archivio Neumann che rappresenta uno dei più importanti patrimoni documentari relativi alla storia dello spettacolo mondiale degli ultimi quarant’anni, ancora una volta, si trasforma in una potente macchina per mettere in scena la storia di uno di questi mitici allestimenti che rappresenta una delle vette creative del lavoro di Pina Bausch. Nn’opera esemplare sulla modalità seguita da Pina per raccontare una città e per “inserirla” nella sua poetica. Frutto di una residenza voluta dall’allora (era il 1990) e tutt’ora sindaco Leoluca Orlando e dal Teatro Biondo, lo spettacolo, lontano dalla tentazione di restituire immagini da cartolina della città, mette di fronte ad aspetti peculiari e, al tempo stesso, universali di questo straordinario luogo dello spazio e della mente.
Basandosi sulla corrispondenza fra Neumann e il Teatro Biondo, tra Neumann e il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, sulle schede tecniche, i programmi di sala, la rassegna stampa, gli appunti è stato possibile stabilire la cronologia di una vicenda appassionante e non priva di ostacoli e che ha visto l’esito dell’operazione incerto quasi fino al debutto. Una storia nella storia: quella dell’allestimento e quella dello spettacolo, che dirà anche delle reazioni di chi ha assistito alle prime rappresentazioni. Massimiliano Barbini racconterà agli spettatori di questa grande vicenda con il contributo musicale, ancora una volta (dopo “Carmen”) di alcuni studenti del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze che eseguiranno dal vivo musiche presenti nello spettacolo di Pina. Interverrà anche il polistrumentista Gennaro Scarpato che sonorizzerà la serata con strumenti, principalmente a percussione, di varia natura provenitnti dall’Archivio musicale della Fondazione Luigi Tronci, creando così un dialogo tra due archivi e servendosene anche per restituire, con la sua intepretazione, il processo creativo di Pina. Barbini, infatti, lo ha invitato a lavorare sulle stesse domande che usò Pina per stimolare il contributo artistico dei suoi danzatori (e che si possono ritrovare nel libretto di sala dell’epoca).
Francesca Camponero