Grande danza e grande musica per il Balletto della Scala con Mahler 10 – Petite Mort – Boléro
Sarà dedicata ad Elisabetta Terabust la prima rappresentazione del prossimo spettacolo di danza alla Scala che vede uniti Mahler, Mozart e Ravel. Un programma che dal 10 marzo e con repliche fino al 7 aprile celebra due pietre miliari della coreografia: Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Maurice Béjart ed ospita una nuovissima creazione, in prima assoluta, Mahler 10, sull’Adagio dalla Sinfonia n.10 di Mahler, affidata a Aszure Barton, coreografa acclamata a livello internazionale, molto apprezzata da Mikhail Baryshnikov, che l’ha invitata a creare per lui.
La Barton è piena di estro, creatività, virtuosismo, umanità, musicalità ed energia che riversa nei suoi lavori. Nel suo processo creativo, nato da un dialogo con gli artisti scaligeri, la coreografa si è concentrata sulla musica, la potente partitura di Mahler che si sviluppa con un arco incessante di emozione. E le emozioni, che scaturiscono da questa partitura, che lei sente circolare, drammatica ma con un senso di semplicità e chiarezza, l’hanno portata a tendere verso l’essenza, anche nelle scene, nelle luci e nei costumi, firmati da Burke Brown e Susanne Stehle. Una circolarità che si riflette anche nel senso di gruppo, di condivisione di un linguaggio e di scambio reciproco nel lavoro in sala, così come nella concezione dello spazio in cui la creazione vive: uno spazio delineato ma non chiuso, avvolgente ma non opprimente, quasi una continuazione dell’abbraccio del pubblico nell’ovale del teatro e un’estensione di quel senso di orchestrazione che ha guidato il processo creativo. Per questa prima assoluta saranno in scena ventisei artisti tra cui Antonino Sutera, Claudio Coviello (in alternanza con Nicola Del Freo), Virna Toppi (in alternanza con Alessandra Vassallo), Antonella Albano, Stefania Ballone, Christian Fagetti, Federico Fresi, Chiara Fiandra.
Ma c’è anche grande attesa per la splendida coreografia Petite Mort di Jiří Kylián che torna in Scala dopo oltre dieci anni. Il balletto creato su commissione del Festival di Salisburgo nel secondo centenario della morte di Mozart (1991) e per il quale Kylián scelse le sezioni lente di due tra i concerti per pianoforte e orchestra più belli e famosi, si svolge in momenti di gruppo e splendidi passi a due dalle diverse tonalità e vedrà protagonisti Vittoria Valerio con Matteo Gavazzi, Chiara Fiandra con Eugenio Lepera, Francesca Podini con Nicola Del Freo, Nicoletta Manni con Mick Zeni, Martina Arduino con Christian Fagetti, Alessandra Vassallo con Marco Agostino (nella recita di apertura, poi il 13, 20, 25, 30 marzo e il 5 e 7 aprile), mentre nelle altre recite Stefania Ballone con Daniele Lucchetti, Agnese Di Clemente con Andreas Lochmann, Paola Giovenzana con Gioacchino Starace, Antonella Albano con Antonino Sutera, Virna Toppi o Giulia Schembri con Timofej Andrijashenko, Giulia Lunardi con Massimo Garon.
Chiuderà Boléro, con la coreografia di Maurice Béjart, balletto che non ha bisogno di presentazioni e che che torna sul palcoscenico della Scala dopo oltre quindici anni di assenza. In questa occasione vedremo il debutto di diversi artisti scaligeri che per la prima volta saliranno sul mitico tavolo rotondo, che nelle precedenti produzioni scaligere è stato calcato solo da Luciana Savignano, Jorge Donn, Patrick Dupont e Sylvie Guillem (e, in due occasioni, dal Tokyo Ballet). La serata inaugurale avrà come protagonista Roberto Bolle, che danzerà anche il 13 sera, il 16, 20 e 23 marzo (tutte già sold-out); a seguire: Martina Arduino, (nella pomeridiana del 13 marzo, Invito alla Scala, e il 27 marzo), Virna Toppi (il 25 marzo e il 7 aprile), Gioacchino Starace (il 5 aprile); ospiti dal Béjart Ballet Lausanne, Elisabet Ros (il 29 marzo) e Julien Favreau (il 30 marzo). A dirigere l’orchestra sarà David Coleman.
Francesca Camponero
[In alto: Petite Morte (archivio della Scala, foto di Marco Brescia)]