Danza internazionale tutta al femminile in scena al Festival Crisalide di Forlì
Giunto alla ventiquattresima edizione, il Festival diretto da Masque teatro allarga il proprio orizzonte prevedendo una sezione a fine estate e una in autunno. In programma proteiformi proposizioni coreutiche di sicuro interesse. Tutte al femminile.
«La danza di Crisalide è una danza sotterranea, che si avvicina all’essere, tocca le corde di una strato primordiale. È congiunzione biologica tra il principio di minima azione e l’esplosione trattenuta. È sole imprigionato»: Lorenzo Bazzocchi, direttore artistico del Festival Crisalide, introduce la proteiforme programmazione coreutica, tutta al femminile, della XXIV edizione del Festival curato da Masque teatro (che nel 2017 amplia la propria programmazione strutturandosi in due parti: la prima in chiusura della stagione estiva, dall’1 al 10 settembre, la seconda in autunno, dal 2 al 5 novembre).
In apertura di Festival, venerdì 1 settembre alle ore 21, Masque teatro presenterà Just Intonation, interpretato da Eleonora Sedioli. Il regista Lorenzo Bazzocchi suggerisce: «Just intonation è un lavoro di decifrazione. Il corpo-donna diviene segreto senza nascondere niente, a forza di innocenza e precisione. È ancora corpo-macchina: non macchinario, ma dispositivo capace di intrecciare materia vivente ed espressione sonora. Nell’oscurità della scena restano solo il corpo (sull’arpa) e uno strumento (il disklavier piano), ora isolati, quasi slegati: è la relazione, la lotta della figura, a conquistare il centro. Il corpo è in primo piano: pura sostanza deformabile, ha ormai perso definitivamente ogni connotazione umana. È anzi in fuga dalla propria umanità. Attraverso un complesso impianto di video-tracking e specifici algoritmi, è la figura stessa, nella sua lotta, a comandare i tasti del disklavier, alternando silenzi a blocchi sonori.».
Sabato 2 settembre, dalle ore 21 alle ore 23, Roberta Mosca e Canedicoda presenteranno Ci vorrebbe quel sonno che calma lo sguardo, frammento di Musica per un giorno, appuntamento performativo della durata di 24 ore che si svolge una sola volta l’anno per un ciclo complessivo di 24 anni: «Ci vorrebbe quel sonno che calma lo sguardo non sarà né un concerto né una performance di danza; vorrebbe essere piuttosto un’occasione esplorativa e profonda, della durata di due ore, alla scoperta di una serie di percezioni, stati, limiti ed emozioni generati dalla condivisione di un luogo per un tempo determinato. Movimento, suono, spazio e idee vengono proposti come un tutt’uno nella prospettiva di invitare il pubblico a vivere un’esperienza immersiva, sottile e distesa».
Doppio appuntamento con la danza sabato 9 settembre.
Alle 19, alla Fabbrica delle Candele di Forlì, la coreografa e danzatrice Sonia Brunelli sarà in scena con RP Boo “Classics Vol.1”: «L’intenzione della performance è di interpretare l’intero album nella sua tracklist originale, diventando parte di esso. La coreografia è chiamata a rispondere alle assurdità della musica. Il coinvolgimento del corpo è sostenuto dall’avampiede che, passo dopo passo, getta punti di ancoraggio sul piano esercitando una pressione martellante».
Alle ore 23 Eleonora Sedioli di Masque teatro presenterà Il presente, di cui è autrice e interprete: «Una lamiera è sospesa su pistoni pneumatici che ne variano il profilo imponendole perimetri variabili. La superficie metallica accoglie la figura. Il corpo aderisce alla sinusoide d’acciaio, ne coglie le variazioni, arcua la linea dell’orizzonte, ritorna in stato di quiete. Materia inerte che viene modellata, la figura si pone costantemente in un divenire simbiotico. Valvole pneumatiche soffiano aria nei pistoni-colonne».
Domenica 10 settembre alle ore 21, infine, l’israeliana Meytal Blanaru proporrà a Crisalide il suo assolo Aurora: «Questo lavoro nasce da una domanda che continuava a tormentarmi: quanto di ciò che sono appartiene al mio essere o alla educazione che mi ha forgiato? Più andavo a fondo in questa domanda, più la risposta sembrava allontanarsi. Non sapevo come connettermi a questo territorio inesplorato. Dubitavo di tutto. Mi sono dunque avvicinata al tema dei bambini selvaggi: bambini che hanno passato i primi anni della vita senza contatti con gli esseri umani, cresciuti
da animali o tenuti segregati da genitori snaturati. Ho pensato che questi bambini dovevano essersi formati a partire da se stessi. Mi sono chiesta come si sarebbero comportati, come si sarebbero mossi. Attraverso questo “filtro” ero in grado di connettermi a un luogo interiore che sentivo inviolato». Fondatrice di Fathom High, a partire dal 2008 Meytal Blanaru ha sviluppato una ricerca di movimento personale che utilizza il metodo Feldenkrais quale punto di partenza e ispirazione.
Crisalide si realizza con il contributo e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Arci Comitato di Forlì per il progetto regionale Polimero. Media partner SuccoAcido.
Info: 393 9707741, www.crisalidefestival.eu
[Foto in alto: Sonia Brunelli, Classics Vol. 1]