Buon compleanno Alvin Ailey

Nella piccola cittadina texana di Rogers, popolata da poco più di mille anime, nacque il 5 gennaio del 1931 uno dei neri più famosi d’America, quell’Alvin Ailey che avrebbe poi profondamente cambiato il destino della danza moderna americana e del mondo. Proprio partendo dalla contea di Bell, destinazione Los Angeles, è nato e si è sviluppato un nuovo modo di intendere la danza, concepita da una gita scolastica dell’adolescente Alvin Ailey ad una rappresentazione dei Ballets Russes de Montecarlo. Da lì il passo verso lo studio della danza è breve, fino a prendere lezioni dall’altro capostipite della danza moderna Lester Horton, contestualmente allo studio dell’arte contemporanea e delle lingue romanze nella vivacissima Los Angeles. Il mito di Alvin Ailey prendeva forma su solide e curiose basi culturali, divenute ben presto il sale del successivo repertorio coreografico condito dalle poesie di Garcia Lorca, le musiche di Igor Stravinsky e Duke Ellington ed i dipinti di Paul Klee. Quando però il maestro Lester Horton morì nel 1953, il ventiduenne Alvin Ailey fu scelto per prendere il posto del suo mentore, diventando il direttore e il coreografo principale del Lester Horton Dance Theatre. Così giovane, eppure già padrone del proprio destino, Alvin Ailey ha fondato nel 1958 una propria compagnia, l’Alvin Ailey American Dance Theatre con lunghe ed applaudite tournée negli Stati Uniti e nel mondo intero sin dal 1964. Proprio dove è sorta la sua compagnia, al numero 211 della West 61st Street, si è successivamente deciso di intitolargli la storica strada in Alvin Ailey Way, a dimostrazione dell’altissimo impatto sociale ed artistico dell’uomo e coreografo Alvin Ailey. Tuttavia più tardi la scuola e l’ensemble si sono trasferiti nei locali del Minskoff Building. È stato un coreografo particolarmente prolifico, i cui lavori ci offrono una miscela molto personale costituita da elementi di danza primitiva, modern, jazz e classico i cui lavori salienti sono senz’altro Blues Suite, proprio del 1958, ed il titolo per eccellenza Revelations del 1960. Il coreografo è poi morto nel 1989 a New York, precisamente a Manhattan, lasciando in eredità un fecondo repertorio interpretato in ogni dove.

Massimiliano Craus, fanpage.it, 5 gennaio 2016

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