Al Comunale di Modena l’ironia pop della compagnia MK
Va in scena sabato 28 novembre 2015 alle 21 per la rassegna Passioni in Danza al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” la Compagnia Mk con Impressions d’Afrique e altri viaggi. Lo spettacolo era stato anticipato da una breve anteprima nel novembre 2012 al Festival Aperto di Reggio Emilia mentre la performance ha debuttato nel maggio 2013 al Museo Etnografico Pigorini di Roma. Nel giugno 2013 è stata presentata alla Biennale Danza di Venezia, replicata al festival Short Theatre di Roma.
Luoghi comuni, memorie, richiami a posture e decorazioni tribali, il movimento di una giraffa, la danza rap, gli scimpanzé in comunità riemergono sulla scena da un’Africa mai vista che lo spettacolo costruisce in omaggio al viaggio immaginario di Raymond Roussel, scrittore francese fra i padri ispiratori della Patafisica.
Lo spettacolo si dipana con la graffiante ironia che caratterizza la celebre compagnia romana sempre pronta a smascherare le vanità dei danzatori e della danza, qui attraverso un ibrido stile afro-occidentale percorso con instancabile energia. “L’ambiguità culturale delle danze non presenta la catalogazione di memorie etnografiche ma inventa un repertorio di contaminazione estetica, proiettato verso il meticciato e l’invenzione di nuove identità, proprio a partire dalla tensione classificatoria occidentale”, spiega il coreografo. “Lo spettacolo ricalca il romanzo d’avventura o più semplicemente la vocazione turistica della nostra società, ed è offerto come padiglione da expo universale che assembla immagini e danze quasi esotiche sotto l’imperturbabile sigla di un ovunque contemporaneo, irresponsabilmente ricollocato in Africa”. L’Africa prefigurata da Raymond Roussel nella stesura del suo romanzo Impressions d’Afrique (1910) è infatti un paesaggio irreale, che non ha altro scopo che quello di servire da sfondo ad un procedimento combinatorio, basato su continue reazioni a catena di parole e accostamenti arbitrari di mondi differenti.
Leone d’Argento per la danza alla Biennale di Venezia 2014, coreografo e performer, Michele Di Stefano dopo gli studi universitari ha attraversato la scena musicale punk-new wave degli anni Ottanta per approdare a un progetto autodidatta di ricerca corporea con la fondazione di MK, gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena. A ispirare la sua ricerca sono da sempre i temi legati a un discorso sul pensiero geografico, su una mappatura dove la figura del turista per lui rappresenta la necessità di attraversamento e di visita di un luogo. Tema ossessivo, si direbbe, visto il continuo riferimento che nutre le sue creazioni, le quali nascono dall’incontro con i corpi in sala, dalle posture fisiche che essi sperimentano in relazione all’oggetto che si sta costruendo.
MK, realtà di punta nel panorama della danza contemporanea e del teatro danza in Italia, si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Tra le produzioni recenti figurano le Instruction series (in collaborazione con Xing), Il giro del mondo in 80 giorni (con due danzatori della William Forsythe Company e diversi artisti italiani), Quattro danze coloniali viste da vicino e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Nel 2015 è stato riallestito per il progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography) il duetto di esordio della compagnia, e-ink, scelto fra gli spettacoli più rappresentativi della storia della danza contemporanea in Italia.
www.modenatoday.it, 25 novembre 2015
Estratto dallo spettacolo e-ink
[L’immagine in testa all’articolo si riferisce alla coreografia “Robinson” della Compagnia MK]