I novant’anni sfiorati da Maya Plisetskaya
Ieri, 20 novembre, Maya Pllisetskaya – la grande ballerina russa morta il 2 maggio di quest’anno a Monaco di Baviera – avrebbe compiuto novant’anni. Donna di grande carisma e amabilità, oltre che grandissima e longeva ballerina, ha lasciato un vuoto incolmabile in pubblico e critica.
Figlia di una illustre famiglia ebraica, durante il periodo staliniano, la Plisetskaya venne adottata dagli zii, danzatori presso il Bolshoi. I suoi primi passi avvennero sotto la guida di Elizaveta Gerdt, grande ballerina della Scuola Imperiale di Balletto e l’esordio fu precocissimo. La prima volta che calcò la scena del grande teatro moscovita aveva solo undici anni (La Bella Addormentata). Nel 1943 si diplomò alla scuola coreografica e si unì alla Compagna di Balletto del Bolshoi, con la quale danzò fino al 1990. L’étoile ha danzato tutto il repertorio possibile, lavorando prevalentemente in Unione Sovietica fino a quando, avuto nel 1959 il permesso di espatriare, poté esportare la propria arte.
Nei corpi di ballo dell’Unione Sovietica, la gerarchia era molto ben definita, ma Maya Plisetskaya, grazie alle sue innate capacità, venne nominata ballerina solista senza passare per la trafila del corpo di ballo.
Con la sua interpretazione de La Morte del Cigno, su musica di Camille Saint-Saens e per la coreografia di Mikhail Fokine, lasciò il proprio segno indelebile nella storia del balletto. Dotata di una tecnica incredibile, veniva particolarmente apprezzata per i salti, la flessibilità della sua schiena e la forza della sua danza.
Nel 1958, subito dopo essere stata insignita del titolo di “Artista del Popolo dell’Urss”, Maya Plisetskaya sposò Rodion Scedrin, giovane compositore, che nel corso degli anni scrisse per lei le musiche di alcuni balletti, fra cui:
- Il Cavallino gobbo;
- Il Gabbiano (tratto dall’omonimo racconto di Anton Cekov);
- Il Bolero e
- Anna Karenina (con coreografia della stessa Plisetskaya).
Fra i coreografi che crearono balletti appositamente per lei, si annoverano nomi famosi come quelli di Jurij Grigorovic, Roland Petit e Maurice Bejart.
Anna Karenina
Il romanzo di Tolstoi è strettamente legato alla vita di Maya Plisetskaya. Nel 1960, dopo che con l’uscita di scena di Galina Ulanova, Maya Plisetskaya venne proclamata Prima Ballerina Assoluta del Teatro Bolshoi, interpretò il ruolo della principessa Tverskaja nella versione televisiva russa di Anna Karenina. Nel 1971, suo marito scrisse la partitura per l’omonimo balletto, prima esperienza coreografica di Maya Plisetskaya, che ne interpretò il ruolo principale.
Maya Plisetskaya e Aleksandr Godunov, Anna Karenina, pas de deux
Fonte: Massimiliano Craus, Auguri Maya Plisetskaya, rimpianta diva del balletto, Fanpage.it, 20 novembre 2014